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Tutto quello che c’è da sapere sugli standard settoriali GRI per i servizi finanziari

Scopri i nuovi Standard Settoriali GRI per banche, mercati dei capitali e assicurazioni

Lettura 6 minuti
Standard di rendicontazione settoriale GRI

Nella primavera del 2025 la Global Reporting Initiative (GRI) ha avviato una consultazione pubblica su tre progetti di standard settoriali per i settori bancario, dei mercati dei capitali e delle assicurazioni. La pubblicazione finale è attesa per il secondo trimestre del 2026. In questo articolo scoprirai l’utilità di questi standard per il tuo reporting ESG e i principali requisiti di divulgazione previsti.

Standard GRI: contesto e definizione

La Global Reporting Initiative (GRI) è un’organizzazione internazionale indipendente fondata nel 1997 che ha sviluppato un quadro di riferimento globale per il reporting di sostenibilità (reporting ESG). Il suo obiettivo è aiutare organizzazioni pubbliche e private a misurare e comunicare i propri impatti ESG in modo trasparente e comparabile.

💡 Nota : questo insieme di standard rappresenta oggi uno dei riferimenti più utilizzati a livello mondiale per strutturare e rendere credibili i report ESG

Concretamente, la GRI ha sviluppato tre tipologie di standard, strutturate in modo modulare affinché tutte le organizzazioni – indipendentemente da dimensione o settore – possano utilizzarle:

  • Standard Universali (GRI Universal Standards)

Devono essere applicati obbligatoriamente da tutte le organizzazioni che desiderano utilizzare gli standard GRI per il proprio reporting ESG. Trattano i fondamenti del reporting (GRI 1), le informazioni generali sull’organizzazione (GRI 2) e l’analisi degli impatti più significativi (analisi di materialità – GRI 3).

  • Standard Tematici (GRI Topic Standards)

Si concentrano su specifiche aree (economia, ambiente, questioni sociali). Ogni organizzazione deve applicare soltanto quelli relativi ai propri impatti/materialità.

💡 Nota : un tema è considerato “materiale” se rilevante per i suoi impatti su persone, ambiente o economia e se influisce anche sugli stakeholder (dipendenti, clienti, investitori, ecc.).

  • Standard Settoriali (GRI Sector Standards)

Sono progettati per settori nei quali le questioni ESG sono particolarmente rilevanti. Forniscono alle organizzazioni di tali settori un elenco dei temi probabilmente materiali e i requisiti di divulgazione associati.

🔎 Focus : la GRI mira a sviluppare standard settoriali per 40 settori. Ad oggi sono stati pubblicati quattro standard: petrolio & gas (GRI 11), carbone (GRI 12), agricoltura, acquacoltura e pesca (GRI 13) e miniere (GRI 14).

Sono inoltre in fase di elaborazione gli standard per il tessile/abbigliamento e per i servizi finanziari (tema di questo articolo).

Standard settoriali GRI per i servizi finanziari: quali sfide?

I servizi finanziari sono veri catalizzatori delle attività economiche in tutti i settori, sostenendone lo sviluppo tramite credito, investimenti, assicurazioni e servizi di pagamento.

In qualità di intermediari con un forte potere d’influenza, gli operatori finanziari sono ben posizionati per spingere le imprese – specialmente quelle con sfide ESG rilevanti – a gestire meglio i propri impatti su economia, ambiente e società.

Da un lato, possono attenuare gli impatti negativi incoraggiando pratiche più responsabili tra clienti istituzionali e società partecipate; dall’altro, possono orientare volontariamente i capitali verso attività con impatti positivi.

In questo contesto, gli standard settoriali GRI mirano a fornire agli operatori dei servizi finanziari una roadmap strutturata per identificare, gestire e comunicare gli impatti ESG più significativi del settore. Si tratta del primo approccio globale per valutare l’impatto delle organizzazioni finanziarie.

Standard settoriali GRI per i servizi finanziari: principali requisiti di divulgazione

Tre standard settoriali (per banche, mercati dei capitali e assicurazioni) sono attualmente in elaborazione. Durante la consultazione pubblica (5 marzo – 31 maggio 2025) sono state presentate versioni preliminari (exposure draft).

💡 Nota : secondo le ultime comunicazioni GRI, le versioni finali dovrebbero essere approvate e pubblicate nel secondo trimestre 2026.

Questi standard identificano i temi probabilmente materiali per i tre sottosettori e i relativi requisiti di disclosure.

⚠️ Attenzione : l’uso di uno standard settoriale non sostituisce l’analisi di materialità prevista dallo standard GRI 3. Serve soltanto come bussola per orientare le organizzazioni sui temi più probabili. Non tutti gli aspetti elencati come “probabilmente rilevanti” nella norma di settore lo sono necessariamente per tutte le organizzazioni. Tuttavia, se l'organizzazione decide di non considerare un aspetto rilevante nel proprio caso, deve giustificare tale decisione.

🏦 Settore bancario

Copre sia gli impatti diretti (dalle operazioni interne) sia quelli indiretti (attività finanziate, assicurate o investite).

Banking Sector Standard – Exposure Draft (Banking Sector Standard - Exposure draft) individua i seguenti temi chiave e requisiti di disclosure:

Temi probabilmente materiali

(Likely material topics)

Requisiti di divulgazione

(Disclosure requirements)

Accesso e inclusione finanziaria

Politiche, pratiche e risultati sull’accessibilità ai servizi per popolazioni vulnerabili, PMI e comunità sottoservite

Impatti di prestiti e investimenti sul clima

Emissioni finanziate di gas serra (per tipo di attivo/settore), metodologie di calcolo, obiettivi di riduzione e progressi

Transizione energetica e settori ad alta intensità carbonica

Politiche di finanziamento/esclusione per carbone, petrolio e gas, esposizioni e piani di transizione

Diritti umani e impatti sociali nella catena di finanziamento

Processi per identificare, prevenire e mitigare impatti negativi sui diritti umani

Etica e condotta responsabile

Politiche anticorruzione, antiriciclaggio, contrasto al finanziamento del terrorismo, controlli interni e compliance

Riservatezza e protezione dei dati

Numero di violazioni, politiche e misure di cybersecurity

Relazioni con i clienti e pratiche tariffarie

Politiche di prezzo (commissioni, condizioni di credito), gestione reclami e risoluzione controversie

Settore dei mercati dei capitali

Questo standard settoriale è destinato alle organizzazioni che operano nei mercati dei capitali, in particolare quelle attive nella gestione e detenzione di attività (asset ownership), nella gestione patrimoniale (asset management), nella gestione della ricchezza (wealth management) e nella consulenza in materia di investimenti (investment advisory).

Secondo il documento sottoposto a consultazione pubblica (Capital Markets Sector Standard - Exposure Draft), i temi chiave identificati per questo settore e i relativi requisiti di informativa sono i seguenti:

Temi probabilmente materiali

(Likely material topics)

Requisiti di divulgazione

(Disclosure requirements)

Integrazione ESG nelle decisioni di investimento

Politiche e metodologie per valutare impatti ESG

Trasparenza dei prodotti finanziari

Criteri di classificazione e quota di asset/prodotti allineati

Governance e stewardship

Politiche di engagement azionario, pratiche di voto, dialogo con società partecipate

Impatti climatici ed emissioni finanziate

Emissioni GHG dei portafogli, metodologie di valutazione

Comunicazione e marketing

Misure anti-greenwashing, controlli interni per la trasparenza

Settore assicurativo

Questo standard settoriale è destinato alle organizzazioni che operano nei settori dell'assicurazione vita, dell'assicurazione non vita, della riassicurazione e dell'intermediazione assicurativa (agenti e broker).

Essa copre sia gli impatti diretti degli assicuratori (legati alle loro operazioni interne, alla governance e alle pratiche con la clientela) sia i loro impatti indiretti (imputabili ai rischi coperti, ai loro investimenti e alle loro decisioni di copertura ed esclusione).

Secondo il documento sottoposto a consultazione pubblica (Insurance Sector Standard - Exposure Draft), i temi chiave identificati per questo settore e i relativi requisiti di informativa sono i seguenti:

Temi probabilmente materiali

(Likely material topics)

Requisiti di divulgazione

(Disclosure requirements)

Accessibilità e inclusione

Politiche per ampliare l’accesso a prodotti assicurativi per gruppi vulnerabili, quota di contratti accessibili

Prodotti/servizi per rischi climatici

Strategie di adattamento climatico nei prodotti offerti, iniziative specifiche

Gestione dei rischi ESG negli investimenti

Valore e quota degli investimenti ESG-aligned, politiche di esclusione ed engagement

Condizioni contrattuali e gestione reclami

Tempi medi di liquidazione, tassi di contenzioso, meccanismi di ricorso

Prezzi ed esclusioni

Come i criteri ESG (soprattutto climatici) influenzano prezzi ed esclusioni, e l’impatto sull’accessibilità

Come applicare concretamente gli standard settoriali GRI per i servizi finanziari

In attesa della pubblicazione della versione definitiva degli standard settoriali, l'organizzazione può già prepararsi raccogliendo le informazioni essenziali da comunicare nell'ambito della propria rendicontazione.

Per comprendere appieno come devono essere utilizzati questi standard settoriali (e in particolare come si articolano con gli standard universali e tematici), ecco una breve spiegazione delle fasi da seguire per strutturare il proprio reporting in conformità con gli standard settoriali GRI per i servizi finanziari.

Identificare le questioni rilevanti per l'organizzazione attraverso un'analisi di materialità

La banca, l'operatore del mercato dei capitali o l'assicuratore deve innanzitutto identificare le proprie questioni rilevanti conducendo un'analisi interna in conformità con lo standard universale GRI 3. A tal fine, l'organizzazione può in particolare consultare i propri stakeholder, realizzare uno studio di impatto, un'analisi dei rischi, ecc.

Utilizzare lo standard settoriale applicabile

Grazie allo standard settoriale, l'organizzazione può verificare che gli impatti identificati nell'ambito della propria analisi di materialità siano coerenti con i temi elencati nello standard GRI applicabile al proprio settore.

Nel caso in cui non abbia identificato alcune tematiche presenti nello standard durante la propria analisi, deve essere in grado di giustificare perché non le considera significative nell'ambito della propria attività.

Realizzare il reporting grazie alle norme tematiche e settoriali applicabili

Infine, per ciascuna delle tematiche ritenute rilevanti, l'organizzazione deve quindi utilizzare le norme tematiche corrispondenti per redigere il proprio reporting e identificare i principali requisiti di divulgazione associati.

Esempio: per la divulgazione delle emissioni di gas a effetto serra, utilizzare la norma tematica GRI 305.

Si noti che quando non esiste uno standard tematico GRI per alcune tematiche chiave (è il caso, ad esempio, della tematica “Gestione dei rischi ESG negli investimenti” per il settore assicurativo), l'organizzazione può basarsi sui requisiti di divulgazione proposti nello standard settoriale applicabile.

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