Come i criteri ESG stanno ridefinendo la strategia delle banche in Europa

Pressione normativa, stress test, clienti esigenti: l’ESG non è più un bonus, ma il nuovo standard bancario

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In un contesto in cui i rischi ambientali, sociali e di governance (ESG) stanno ridefinendo le priorità strategiche del settore bancario, l'Autorità bancaria europea (EBA) ha pubblicato, il 9 gennaio 2025, le sue linee guida definitive sulla gestione dei rischi ESG. Queste direttive impongono alle istituzioni finanziarie di identificare, misurare, gestire e monitorare tali rischi, elaborando piani di transizione chiari e strutturati per garantire la loro resilienza nel breve, medio e lungo termine. Parallelamente, l'8ª mappatura prospettica dei rischi realizzata da France Assureurs sottolinea che il cambiamento climatico e gli attacchi informatici sono ormai considerati le principali minacce per il settore assicurativo e, per estensione, per l'intero sistema finanziario. Questo studio, condotto su 232 esperti di 38 società assicurative e riassicurative, evidenzia il crescente impatto di tali rischi sulla stabilità finanziaria e la necessità, per le istituzioni bancarie, di adattare di conseguenza le proprie strategie.

Di fronte a questi cambiamenti, le banche sono chiamate a integrare proattivamente le considerazioni ESG nella propria governance e nei processi di gestione dei rischi, rafforzando così la resilienza e contribuendo alla stabilità del sistema finanziario in un ambiente in rapida evoluzione.

Definizione e importanza dei criteri ESG per le banche

L’integrazione dei criteri ESG (ambientali, sociali e di governance) è oggi un pilastro essenziale per le banche, sia nella gestione dei rischi sia nello sviluppo di nuove opportunità di business. Questa evoluzione risponde a una doppia esigenza: da un lato anticipare meglio i rischi, dall’altro soddisfare una domanda crescente di soluzioni finanziarie più responsabili. Di seguito alcuni aspetti chiave dell’importanza dei criteri ESG per le banche:

  • Attenuazione del rischio: L’integrazione dei criteri ESG consente alle banche di valutare e anticipare meglio i rischi legati alla transizione energetica e ai cambiamenti climatici. Identificando i settori o le aziende vulnerabili a questi rischi, le banche possono indirizzare i loro finanziamenti verso attività più sostenibili e resilienti, riducendo così l’esposizione ad asset "altamente emissivi" o soggetti a future normative restrittive
  • Sviluppo di nuove offerte su misura per clienti con "profilo ESG": L’aumento della domanda di prodotti e servizi in linea con i valori ESG spinge le banche a creare soluzioni di finanziamento personalizzate. Queste offerte sono rivolte a clienti interessati a investire in progetti o aziende responsabili—dai fondi di investimento green ai prestiti "verdi" o prodotti di risparmio con criteri ambientali e sociali. Questo sviluppo consente alle banche di distinguersi in un mercato altamente competitivo
  • Miglioramento della conoscenza del cliente tramite raccolta dati ESG: Analizzando i report di sostenibilità dei clienti o raccogliendo dati ESG specifici, le banche possono ottenere una visione più completa e precisa delle pratiche dei clienti. Questo approccio permette una migliore valutazione della gestione dei rischi ESG all’interno delle aziende clienti, rafforza la relazione con esse e facilita la proposta di soluzioni adatte alla loro strategia di sostenibilità
  • Rafforzamento della resilienza e competitività: Una gestione proattiva dei rischi ESG aiuta le banche a prepararsi agli stress test climatici e a future crisi sistemiche. Consente di mantenere la solidità finanziaria di fronte a scossoni economici e di rispondere alle richieste degli investitori, sempre più attenti a strategie sostenibili e responsabili
  • Accelerazione dell’innovazione e della trasparenza: L’ESG spinge le banche ad adottare strumenti tecnologici innovativi come piattaforme di monitoraggio delle performance ESG, algoritmi di analisi dati o smart contracts basati su criteri ambientali e sociali. Inoltre, le richieste di rendicontazione ESG aumentano la trasparenza e la responsabilità, rafforzando la fiducia di investitori, regolatori e clienti
  • Adattamento alle normative in continua evoluzione: Con la crescente rilevanza delle normative europee (come la SFDR o la Tassonomia Europea), le banche devono integrare i criteri ESG nella loro strategia per garantire la conformità. Queste regole impongono obblighi di reporting ma anche requisiti di gestione dei rischi climatici e della sostenibilità. Anticipare questi cambiamenti permette alle banche di posizionarsi come attori responsabili e di rispondere meglio alle aspettative degli stakeholder

Impatto dei criteri ESG sul processo decisionale bancario

Criteri ampliati per la valutazione del rischio

L’integrazione dei criteri ESG nei processi decisionali delle banche sta trasformando radicalmente il modo di valutare rischi e opportunità. Le istituzioni finanziarie non si limitano più a esaminare la solidità finanziaria di un’azienda prima di concedere un credito o un finanziamento: ora analizzano anche la sua performance in ambito ambientale, sociale e di governance.

Le banche valutano l’esposizione ESG dei propri clienti per anticipare rischi detti "non tradizionali", ma sempre più rilevanti: rischi fisici legati al cambiamento climatico (alluvioni, siccità, ecc.), rischi di transizione (mutamento normativo, fiscalità del carbonio), rischi reputazionali (legati a scandali sociali o ambientali) e rischi legali (contenziosi ambientali, azioni collettive, ecc.).

Impatto concreto sulle condizioni di finanziamento

Maggiore trasparenza influenza direttamente la valutazione delle banche in fase di concessione di finanziamenti. Le aziende che adottano pratiche responsabili, in linea con i criteri ESG, rafforzano il proprio profilo di rischio e hanno accesso al credito spesso a condizioni più favorevoli.

Un esempio significativo è quello del Groupe Bel che, nel 2022, ha concluso un prestito "Sustainability-Linked Schuldschein Loan" da 315 milioni di euro. Le condizioni di finanziamento sono indicizzate su obiettivi come la riduzione delle emissioni di gas serra, lo sviluppo di diagnosi carboniche tra i produttori di latte e il miglioramento della qualità nutrizionale dei prodotti.

Evoluzione delle pratiche bancarie

Questa trasformazione spinge le banche a proporre nuovi prodotti, come i prestiti indicizzati alla performance ESG (sustainability-linked loans), le obbligazioni verdi o le linee di credito a impatto.

I criteri ESG influenzano anche le politiche settoriali: alcune banche escludono ora il finanziamento di progetti legati a fonti fossili non convenzionali, deforestazione o gravi violazioni dei diritti umani. Altre preferiscono accompagnare i clienti nella transizione fissando obiettivi di miglioramento.

La pressione normativa come motore del cambiamento

Infine, questa dinamica è amplificata da una crescente pressione normativa e sociale. Testi come la tassonomia europea o le linee guida della BCE sui rischi climatici impongono alle banche di pubblicare dati precisi sull’allineamento dei propri portafogli agli obiettivi climatici e sociali.

In questo contesto, le decisioni di finanziamento acquisiscono una dimensione strategica: non solo orientano il rischio e la redditività, ma anche l’immagine, la conformità e la sostenibilità a lungo termine delle istituzioni bancarie.

Normativa e obblighi legati ai criteri ESG nel settore bancario

La tassonomia verde europea

Adottata nel 2020 nell’ambito del piano d’azione per la finanza sostenibile, la tassonomia verde dell’Unione Europea rappresenta un sistema di classificazione delle attività economiche considerate sostenibili dal punto di vista ambientale. Essa stabilisce criteri tecnici precisi per determinare se un’attività contribuisce in modo sostanziale ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali dell’UE, senza danneggiare gli altri.

Per le banche, questa normativa comporta una trasformazione significativa: devono valutare il livello di allineamento dei propri portafogli di credito con la tassonomia, tramite un indicatore chiave, il Green Asset Ratio (GAR). Questo rapporto misura la quota di attività bancarie che finanziano iniziative “verdi” secondo la disciplina.

SFDR

Il regolamento SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation) è in vigore da marzo 2021. Impone agli operatori dei mercati finanziari—banche, gestori di fondi, assicuratori—di pubblicare informazioni dettagliate su come integrano rischi e impatti ESG nelle decisioni di investimento.

I prodotti finanziari sono divisi in tre categorie:

  • Articolo 6: prodotti senza integrazione ESG
  • Articolo 8: prodotti che promuovono caratteristiche ESG
  • Articolo 9: prodotti con obiettivo di investimento sostenibile

Per le banche, ciò significa non solo maggiore trasparenza verso clienti e investitori, ma anche la necessità di strutturare la propria offerta secondo criteri di sostenibilità solidi, pena l’esclusione da alcuni mercati o accuse di greenwashing.

La CSRD

La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) potrà ampliare notevolmente la platea delle aziende obbligate al reporting non finanziario. Essa impone l’uso di standard europei (ESRS), allineati agli obiettivi del Green Deal europeo.

Per le banche, la CSRD svolge un doppio ruolo:

  1. Devono pubblicare le proprie performance ESG in modo standardizzato e verificabile
  2. Devono integrare i dati non finanziari dei clienti nell’analisi del rischio di credito, nella gestione dei portafogli e nelle decisioni d’investimento

Questo rafforza il loro ruolo di trasmittenti tra la regolazione finanziaria e la transizione sostenibile.

Stress test climatici

La Banca centrale europea (BCE) ha introdotto dal 2021 stress test climatici per valutare la vulnerabilità delle banche ai rischi connessi al cambiamento climatico. Questi test modellano gli effetti a lungo termine di due categorie di rischio:

  • I rischi fisici (catastrofi naturali, siccità, alluvioni, ecc.)
  • I rischi di transizione (aumento dei prezzi del carbonio, nuove regole, cambiamenti tecnologici)

I risultati hanno mostrato che molte istituzioni finanziarie non dispongono ancora di dati sufficienti o modelli abbastanza solidi. Di conseguenza, la BCE ha rafforzato le proprie richieste in tema di governance ESG e strategia di resilienza climatica.

Linee guida EBA: integrare i rischi ESG nella gestione bancaria

L’Autorità Bancaria Europea (EBA) ha pubblicato nel 2022 le proprie linee guida su come gli istituti devono integrare i rischi ESG nella gestione del rischio, nella governance e nella supervisione. Questi requisiti si inseriscono nel quadro prudenziale di Basilea III (in particolare il Pilastro 2) e riguardano:

  • Gestione del rischio di credito ESG
  • Valutazione dei rischi a lungo termine
  • Aggiustamento dei modelli interni di rating

L’obiettivo è armonizzare le pratiche a livello europeo ed evitare che alcune banche restino indietro nell’integrazione strutturale delle tematiche ESG.

Articolo 29 della legge Energie-Climat: particolarità francese

Oltre al quadro europeo, la Francia ha introdotto obblighi specifici tramite l’articolo 29 della legge Energie-Climat. Questo impone alle istituzioni finanziarie francesi—incluse le banche—di pubblicare un rapporto annuale sull’integrazione dei rischi climatici e di biodiversità nella propria strategia d’investimento.

Il rapporto deve includere:

  • L’analisi degli scenari climatici
  • L’impronta di carbonio dei portafogli
  • Gli obiettivi di allineamento all’Accordo di Parigi

Fonti